Sulla stampa i nostri dati sui Comuni: “Perché non sappiamo spendere i soldi europei”

Il Corriere della Sera e Italia Oggi hanno pubblicato un estratto dal nostro report sui Comuni.

Il dibattito pubblico si sofferma di frequente sulla capacità dei Comuni di spendere le risorse del PNRR. Preoccupazione analoga riguarda la nuova programmazione dei fondi strutturali europei 2021-27: i Comuni, soprattutto quelli delle Regioni del Sud, riusciranno a spendere di più, prima e meglio, i fondi della programmazione 2014-20?

L’esperienza sull’utilizzo dei fondi europei 2014-20 e quella ancora in corso relativa al PNRR restituiscono una verità che era già evidente a chi avesse voluto vederla, ovvero l’insufficiente capacità di spesa dimostrata da molti Comuni italiani. Gli indicatori di bilancio parlano chiaro da tempo, così come quelli che definiscono la capacità amministrativa, senza la quale anche spendere, per qualsiasi Ente, diventa difficile. Non deve stupire, perciò, che ora i nodi siano venuti al pettine, resi evidenti dalle dimensioni inusuali delle risorse finanziarie che i Comuni si ritrovano potenzialmente a disposizione grazie al PNRR e alla nuova programmazione settennale europea.

La preoccupazione riguarda non tanto i Comuni capoluogo di provincia: qui, la capacità di spesa ordinaria solo per un Comune (Avellino) scende al di sotto del 40%; ad allarmare sono i Comuni più piccoli: non tutti, naturalmente, ma molti. È il caso di Comuni in cui l’indicatore appena supera il 4%, come Celle San Vito, in provincia di Foggia, i cui abitanti non arrivano a 150. Nonostante i suoi quasi tremila abitanti, non va molto oltre neppure San Leucio del Sannio (Benevento), che presenta una percentuale di spesa del 7%. D’altro canto, ci sono anche Comuni come Aielli, in provincia di Chieti, che con poco più di mille abitanti mostra una capacità di spesa molto alta (98%), seguito da un altro Comune abruzzese, con 1.346 abitanti (Castilenti) e quasi il 97% ci capacità di spesa

Capacità di spesa media dei Comuni per provincia (%)

Fonte: elaborazione Fondazione Etica-REP su dati BDAP

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