Innovazione a Impatto Sociale

L’assenza della capacità governativa è una delle cause principali di povertà e miseria in tutto il mondo… Senza uno Stato efficiente che lavori con cittadini attivi e coinvolti, non ci sono molte possibilità di ottenere la crescita necessaria per abolire la povertà globale.

Fondazione Etica progetta e realizza attività innovative a impatto sociale. L’idea può sembrare astratta o persino fumosa, ma in Paesi come la Gran Bretagna e gli USA è già da tempo un modello culturale prima ancora che politico ed economico.

Cosa è l’INNOVAZIONE A IMPATTO SOCIALE?
Semplicemente la risposta alla necessità di ripensare un modello di sviluppo complessivo di una comunità, prendendo atto del fallimento dei modelli che si sono succeduti sino ad oggi. Fallimento dimostrato dal perdurare della crisi economica e finanziaria a livello globale:
“Siamo abituati a pensare l’innovazione, quella vera, come qualcosa che avviene nelle università e dentro i laboratori delle grandi società. È lì che i veri scienziati sono al lavoro, con i loro saperi avanzati e competenze esclusive, per sfornare nuovi prodotti- macchine, lavatrici, aspira polveri- che portano nuovi benefici per tutti. Alle questioni sociali ci pensa lo stato, con i suoi servizi sociali, il sistema sanitario, le politiche economiche e di sviluppo. A fare pressione sullo stato ci pensano le organizzazioni politiche: partiti, sindacati e movimenti sociali, che sottolineano le cose che non vanno, o che vanno male e che, di conseguenza necessitano un intervento. E le tre sfere rimangono nettamente separate.”
Questo sistema non funziona più.
Lo dimostrano l’impoverimento generale, le diseguaglianze sociali, le conseguenti tensioni sociali, l’incapacità dello Stati di far fronte ai nuovi bisogni sociali, l’alto livello di inefficienza e corruzione pubbliche.

I Paesi del G8, e in particolare l’Italia, dovranno far fronte, nei prossimi anni, a un forte fabbisogno di spesa non coperta per i servizi di welfare: da qui l’importanza che l’innovazione sociale diventi l’ambito di raccordo tra il bisogno di servizi incomprimibili, l’inadeguatezza di risorse di cui dispone il decisore pubblico, la ricerca di profitto degli investitori. Non più soggetti distinti e talora contrapposti, ma partner di una società funzionante e moderna, prima ancora che ideale e giusta.