Caritas e Confindustria con noi su efficienza e trasparenza
ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI, CARITAS DIOCESANA E FONDAZIONE ETICA
siglano un protocollo di intesa a Grosseto
e chiamano a parteciparvi
imprese, cittadini, banche, associazioni di categoria, no-profit
- Perché le riforme della PA hanno fallito
È dal secondo dopoguerra che sentiamo parlare di riforma della Pubblica Amministrazione, eppure molto poco sembra essere cambiato.
Perché? Perché tutti commettono lo stesso errore: cercare di cambiare la PA da dentro.
Questo approccio non ha mai funzionato e, dunque, serve cambiarlo, partendo dagli azionisti della PA
- Una riforma a norme zero
La riforma della PA non può avvenire con nuove norme. Buone norme ci sono già, varate nel tempo, e le PA devono solo attuarle.
Dunque: evitare nuove leggi, riordinare quelle esistenti, semplificare il quadro di riferimento complessivo.
- Incentivi e disincentivi
Se neppure le leggi sono riuscite a convincere le Amministrazioni Pubbliche ad essere trasparenti ed efficienti, come è possibile riuscirci dall’esterno?
Con un sistema di incentivi e disincentivi, che premi le Amministrazioni virtuose e penalizzi quelle non virtuose.
Sino ad oggi le PA non avevano alcun vantaggio a fare meglio: tutte, infatti, hanno continuato a ricevere trasferimenti statali a prescindere dalla propria performance.
L’unico incentivo davvero convincente è che lo Stato dia più risorse finanziarie alle Amministrazioni che funzionano bene e meno a quelle che dimostrano inefficienza. Oppure, Cassa Depositi e Prestiti potrebbe accordare loro tassi più o meno vantaggiosi sui finanziamenti.
- Il Rating di Sostenibilità per valutare le PA
Come si fa a valutare quali sono le PA più meritevoli?
Con uno strumento usato da tempo sui mercati mondiali per valutare le aziende: il Rating. In base ad esso gli investitori decidono dove e quanto investire.
Da tempo ai Rating solo finanziari si sono affiancati altri più completi, detti Rating di Sostenibilità, che usano criteri non solo economici e finanziari, ma anche qualitativi, come la governance, il rapporto con i cittadini, con le imprese, con l’ambiente. Perché non fare lo stesso con le Pubbliche Amministrazioni?
- Premiare le PA virtuose spendendo meno e meglio
Il Rating di Sostenibilità consentirebbe allo Stato di dotarsi di una bussola per muoversi tra le Amministrazioni: grazie ad esso, potrebbe verificare, ad esempio, quali sono le Regioni più virtuose, non in astratto ma nelle condizioni date.
Ciò consentirebbe anche di agire sulla spesa pubblica: dotarsi di una macchina pubblica trasparente ed efficiente significa anche spendere meno e meglio.
- Il ruolo fondamentale degli stakeholders
È chiaro che l’adozione di un Rating di Sostenibilità richiede molto coraggio politico da parte di Governo e Parlamento, ma anche da parte di cittadini, imprese, banche. Perchè? Perché si tratta di cambiare modo di pensare e cominciare a fare qualcosa di costruttivo in prima persona. Come? Contribuendo a costruire, diffondere e utilizzare il Rating Pubblico del proprio Comune e della propria Regione
- I benefici del Rating di Sostenibilità
Tra i benefici che il Rating può portare, nel tempo:
- premiare il merito e penalizzare l’inefficienza nelle PA,
- rendere conveniente la trasparenza,
- prevenire la corruzione,
- spingere le Amministrazioni all’efficienza,
- risparmiare denaro pubblico e spenderlo meglio,
- liberare risorse finanziarie da destinare alla crescita.
Non è una proposta per il futuro, ma un progetto già avviato, uno strumento subito utilizzabile da tutti.
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